Chi si occupa della propria salute mentale decide di diventare responsabile di tutto se stesso e di volere qualcosa di più dalla vita

Mi chiedo se è davvero necessario che ci serva una giornata mondiale per ricordare che la salute mentale è importante.

 

Un po’ come per la festa della donna  o la giornata della memoria o una giornata dedicata alla luce, al tonno, alla rabbia, all’accesso universale all’informazione… l’elenco è veramente variegato!

Strano che si chieda alle persone, in un giorno preciso, di fermarsi anche solo per un attimo a pensare a uno di questi temi.

Fermarsi a pensare che ci sia qualcosa da vedere, oltre il nostro solito modo di pensare e intendere e considerare.

 

A cosa c’è da pensare quando si parla di salute mentale?

 

Io penso alla fatica dei miei pazienti quando sono in ansia, quando non riescono a fare ciò che tanto desiderano, quando stanno male per cose che sembrano futili alla maggior parte delle persone…

A quanto si disperano perché si arrabbiano così tanto sul lavoro, per delle sciocchezze (a dir loro).

O quando ci rimangono male per stupidi dettagli (sempre a detta loro…) ma fanno finta di niente e poi si ritrovano a non dormirci la notte.

O quando mangiano troppo quando sono tristi.

O quando non resistono a mandare un messaggio a una persona che li rifiuta.

O quando non capiscono i figli e non li sopportano e non riescono a farsi rispettare.

O attendono invano un’attenzione o un gesto d’amore da chi, con certezza, non glielo darà.

O non riescono a fermare la voglia di giocare o di bere o di stordirsi.

O quando certe paure assurde occupano la totalità dei loro pensieri.

O quando sono depressi e qualcuno gli dice “dovresti sforzarti di reagire, fai come me”.

O quando nessuno capisce quanto  può essere difficile  per loro mangiare un biscotto.

O quando stanno male per non riuscire a piangere la morte del loro amico.

O quando, per far felice qualcuno, fanno scelte sbagliate e poi si ritrovano così confusi da non sapere neanche più cosa scegliere da indossare.

O quando, per far stare tutti tranquilli e in armonia, si ammalano perché non hanno tempo per prendersi cura di sé.

 

Quando qualcosa dentro di noi ci fa credere sbagliati, inadeguati, incapaci

 

Penso a  tutti quei “quando” che ci fanno star male per un qualcosa dentro di noi che non si capisce, di cui non capiamo il   senso e che non ci lascia in pace facendoci credere sbagliati, inadeguati, incapaci.

 

E poi penso al fatto che andare da uno psicologo è ancora un tabù, perché questa roba che ci fa star male viene sottovalutata.

 

Non lo fanno tutti, per fortuna!

 

Non lo fa chi decide che qualcuno può aiutarlo a districarsi tra le sue idee, le sue paure, i suoi valori, le sue sofferenze che messe tutte insieme gli creano quella confusione che non li fa vivere bene.

 

Una persona che chiede aiuto a uno psicologo vuole QUALCOSA DI PIÙ PER SÉ

 

Per cui si arma di coraggio e affronta il casino della sua mente.

Decide che quello che gli sta succedendo, che sia ansia, confusione, depressione, fatica col cibo, col gioco, con amici, familiari, colleghi o dipendenti o con il senso della vita debba essere degno di attenzione e cerca una soluzione.

Magari non ci crede o si sente debole o strano o diverso o sbagliato ma inizia a prendersi cura di sé.

La mente, anzi la psiche (anima in greco) è una parte fondamentale di noi che ci influenza e ci determina e prendersene cura è essenziale.

Chi decide di affrontare un percorso psicologico decide di  prendersi la responsabilità di tutto se stesso.

Andando oltre paure, stigma, sfiducia, pregiudizi, ignoranza.

 

Intraprende un viaggio dove i disagi e le difficoltà fanno trovare la strada verso una vita più piena e soddisfacente.

 

Se sei in difficoltà e vuoi iniziare a prenderti cura di Te clicca qui

puoi chiedermi come iniziare a farlo!